CRAUTI – KEFIR E KIMCHI – Alimenti poco noti ma fondamentali per un microbiota in equilibrio.
Vino, formaggio, yogurt e cioccolato sono tutti prodotti fermentati, cioè creati da microbi che trasformano zuccheri come il glucosio in altri composti chimici. I sapori e le consistenze dei cibi fermentati sono il prodotto delle diverse specie di batteri e di lieviti che li hanno prodotti. Da qui ne consegue che, ad esempio, il pane a lievitazione naturale che fanno a Roma avrà un sapore completamente diverso da quello prodotto in un altro luogo ed il motivo risiede nella diversità tra i microbi delle 2 località. La fermentazione quindi, aggiunge sapore e consistenza ma anche molti batteri «buoni» per la nostra alimentazione. Bisogna fare attenzione però quando si comprano cibi fermentati perchè molti di essi vengono pastorizzati, processo che “uccide” i microrganismi vivi, andando ad “eliminare” proprio quello che rappresenta il valore aggiunto di questo genere di alimenti.
GLI ALIMENTI UTILI AL MICROBIOTA
Bisognerebbe quindi fare attenzione ad acquistare prodotti freschi che garantiscano un contenuto di batteri vivi. Oppure, naturalmente, farseli in casa. La maggior parte delle persone si limita a far fermentare il latte o le verdure, ma bisogna sapere che in realtà è possibile far fermentare praticamente tutto, anche il grasso di maiale e il pesce crudo.
Tutti noi conosciamo il sidro, l’aceto di sidro di mele, il pane e i formaggi, ma probabilmente non riusciremmo ad immaginare di pote mangiare altre tipologie di cibi fermentati. In realtà la fermentazione ha origini antiche ed era un metodo per conservare alimenti per lunghi periodi, garantendo al nostro organismo un apporto di batteri “buoni” costante nel tempo, soprattutto ad esempio, durante i rigidi inverni.
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I crauti fatti in casa hanno un sapore notevolmente diverso da quello acidulo dei prodotti che conosciamo e che siamo abituati a trovare nei nostri supermercati e sono ricchissimi di batteri vivi e sorprendentemente semplici da preparare; il kefir invece è una bevanda di latte fermentata grazie alla quale possiamo gustare una delle miscele più ricche di probiotici in assoluto. Un altro ingrediente fermentato molto diffuso è il kimchi, un contorno vegetale speziato originario della Corea.
Tra i motivi per cui i cibi fermentati sono così salutari per l’intestino c’è il fatto che, facendo le dovute proporzioni, contengono una gran quantità di microbi diversi. I microbi contenuti nei cibi fermentati hanno anche una probabilità molto maggiore di altri batteri di raggiungere indenni il nostro colon, perché sono estremamente resistenti agli acidi: di fatto, sono cresciuti proprio in un ambiente acido.
L’impatto dei cibi acidi sul nostro intestino ci preoccupa?
Ebbene, è dimostrato che non abbiamo nulla di cui preoccuparci. L’unica raccomandazione, se non siamo abituati a consumarne, è quella di introdurli gradualmente nella nostra alimentazione.
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DISBIOSI INTESTINALE – Come comportarsi e consigli utili
Cominciamo col dire che se si soffre di particolari patologie o di sintomi molto problematici, è necessario consultare prima di tutto un medico o un biologo nutrizionista.
Questo perchè alcune patologie, come ad esempio la celiachia, possono causare sintomi lievi o addirittura non generarne affatto, ma portare complicazioni importanti. Per almeno una settimana prima di iniziare compilate regolarmente un diario dei pasti e dei sintomi, in modo da identificare eventuali problemi relativi all’alimentazione e ad altri fattori. Il diario va compilato per tutta la durata del programma o comunque finchè non si individua l’/gli elemento/i colpevole/i degli eventuali disturbi e comunque è un validissimo strumento per fornire informazioni al medico o al nutrizionista al quale ci rivolgeremo se necessario.
Disbiosi Intestinale – Suggerimenti alimentari
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Ridurre il consumo di zuccheri, carboidrati raffinati e ricchi di amidi, cibi confezionati e dolcificanti, comprese le bevande, anche quelle light e senza zucchero, e i succhi con zuccheri aggiunti. Sono vere calamità per i batteri intestinali e causano infiammazione e per questo andrebbero ridotti o eliminati dalla nostra dieta quotidiana per la salute del nostro intestino.
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Evitate i grassi trans e parzialmente idrogenati. Si trovano nei prodotti spalmabili e in alcuni cibi confezionati, tra cui biscotti e dolci.
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Praticare il digiuno intermittente (12-14 ore dalla sera alla mattina o secondo lo schema 5/2 ossia cinque giorni di alimentazione normale e due di restrizione calorica). Favorisce il riposo dell’intestino dalla sua attività digestiva, permettendo alle sue pareti di rigenerarsi e favorendo la crescita dei batteri buoni come l’Akkermansia.
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